Considerata uno dei luoghi più affascinanti ed enigmatici del vecchio mondo, Praga è da molti definita la "città magica" per antonomasia. Di certo, tra le tante qualità, essa possiede l'arte di stregare e impressionare chi si accinge alla sua scoperta girovagando per i suoi vicoli o, molto più semplicemente, entrando in contatto con il suo originale patrimonio artistico.
Buona parte della magia di questa capitale risiede infatti negli scenari insoliti, negli edifici dagli stili diversi, nel mosaico di architetture (che vanno dal gotico al rinascimento ceco, dal barocco all'art nouveau) e nei mille scorci irripetibili che l'hanno resa celebre nel corso del tempo.
Ma è soprattutto la commistione di differenti "stimoli" intellettuali a creare l'arcana, inesplicabile atmosfera di questo centro cosmopolita fulcro di creatività.
Il connubio tra Est e Ovest - unito alla forte influenza della cultura ebraica e alle numerose leggende che permeano il tessuto di questa città - ha stimolato e stimola tutt'oggi la fantasia di molti talenti. Qui tanti artisti sono nati o hanno trascorso parte della propria esistenza. Primo fra tutti Franz Kafka, celeberrimo scrittore di lingua tedesca che qui visse e affinò il proprio talento letterario. In tali ambienti colmi dei più variegati impulsi crebbe e prese spunto la sua propensione al misterioso, la sua scrittura unica e i suoi soggetti grotteschi. Praga influenzò senza dubbio la lucida ricerca di questo autore oscuro che riesce costantemente a proiettare il lettore in una dimensione onirica e aperta a qualsiasi tipo di interpretazione.
Ambiguità e sfondi surreali avvolgono anche per tradizione la capitale che sorge sulle due rive della Moldava. Possiamo ritrovare dei toni enigmatici già all'inizio del X secolo, nella leggenda che narra la fondazione di Praga. In una delle numerose versioni, si racconta che la principessa Libussa, decise di attribuirle il nome Prah (cioè porta nella lingua ceca) dopo aver avuto una visione. Ella sognò un uomo che tracciava la soglia di una casa auspicandole grande fertilità e ricchezza.
La città boema raggiunse l'apice dello splendore culturale durante il regno di Rodolfo II, eccentrico sovrano amante della stregoneria e delle scienze occulte. Alla sua corte si radunavano astronomi, matematici e astrologi come Johannes Keplero e Thyco Brahe. Artisti dal calibro dell'Arcimboldo, maghi e sedicenti medium (fra i quali ricordiamo gli inglesi John Dee e Edward Kelly esperti nell'evocazione degli spiriti e nella negromanzia) gravitarono spesso al fianco dell'imperatore. Egli diede protezione a umanisti e scienziati, ciarlatani e dottori, ora occupandosi di cabala ebraica ora accumulando i frutti delle sue curiosità nelle Wunderkammer, le così dette "camere delle meraviglie", dalle quali derivano i nostri odierni musei.
Altra leggendaria figura di Praga, che testimonia le tradizioni magiche ed esoteriche della città, è il Golem. Secondo il folklore medievale, verso la fine del 1500 il rabbino Judah Low Bezaleel plasmò il celebre schiavo d'argilla allo scopo di difendere il ghetto. Il personaggio fantastico, dotato di straordinaria forza e resistenza, era privo dell'anima (quindi incapace di pensare, parlare e provare emozioni) e rispondeva esclusivamente alla volontà del suo artefice. Un giorno però l'enorme fantoccio si ribellò al suo creatore-padrone seminando il panico per le strade della capitale boema. Contravvenendo alla regola dell'obbedienza, il mostro di creta determinò la sua fine: il rabbino decise di togliere la vita alla propria creatura.
Se la cultura che nasce e si diffonde nell'immaginario comune di un popolo ne diventa la diretta manifestazione, ci rendiamo allora conto di quanto Praga possa essere culla ideale del magico mondo del cinema d'animazione, uno degli ambiti che lascia maggior spazio alla libertà e all'immaginazione.