Ursula Ferrara nasce a
Pisa il 28 maggio 1961. Fin da piccola si appassiona al mondo delle arti grazie all'influenza dei genitori. Infatti sua madre è una pittrice e scultrice e suo padre, pur essendo un uomo di scienze, è un ottimo fotografo. Ama in particolare la fotografia e il disegno e a 18 anni si iscrive all'
Istituto d'arte di Porta Romana a
Firenze: studia grafica e fotografia e anche la storia dell'arte, che successivamente permeerà profondamente la sua opera. In quel periodo i corsi di animazione non esistevano ancora, ma Ursula decide di provare a sperimentare, unendo nell'animazione le sue due grandi passioni per il disegno e la fotografia. Debutta con il film
Lucidi folli, in cui non crea personaggi ma disegni composti di una sola riga nera in continua metamorfosi.
Nel secondo film,
Congiuntivo futuro, l'attenzione è sul movimento della metamorfosi, ovvero sul passaggio da un disegno a quello successivo; le figure iniziano ad assumere una maggiore consistenza volumetrica data dalle ombreggiature sui corpi. Due anni dopo realizza, ancora in bianco e nero,
Amore Asimmetrico in cui mette in scena l'amore carnale e sentimentale e dona movimento e sensualità alle figure ispirate all'arte contemporanea. L'ultimo film in bianco e nero è
Come persone, in cui l'autrice continua l'analisi dei rapporti umani in 1600 disegni, che come pensieri scorrono tutti d'un fiato di fronte ai nostri occhi.
Il film successivo,
Quasi niente, apparentemente segna una cesura poiché l'animatrice abbandona la linearità della grafite e si getta nella pastosità della pittura a olio; in realtà Ursula Ferrara segue il percorso naturale dello studio accademico in cui si parte dal disegno, poi si passa al chiaroscuro e infine al colore. Alle componenti pittoriche l'animazione aggiunge la temporalità e il suono, rendendole possibile in
Cinque stanze la rappresentazione dello scorrere della vita e dei pensieri nel quotidiano. Nell'opera successiva, La partita, i pensieri del singolo si mescolano a quelli degli altri, nel campo da gioco come metafora della vita.
Nell'ultimo film
News, del 2006, l'autrice compie un ulteriore salto rispetto alla pittura in movimento e mescola diversi elementi: pittura, disegno, collage, acquerelli, colla e altro per rappresentare brandelli della realtà circostante. In questi otto film, realizzati in più di vent'anni, l'artista mette tutto ciò che è in lei. Se le prime opere rappresentano pensieri sensuali e mondi onirici attraverso metamorfosi lineari, nelle opere successive la realtà emerge prepotentemente grazie alla pastosità della pittura; in una costante evoluzione stilistica capace di esaltare il senso profondo dei contenuti. L'opera di Ursula Ferrara è in continua metamorfosi, seguendo i passaggi naturali dall'individualità ai rapporti interpersonali e tra i pensieri e la realtà.