versione italiana   english version
Sei in: Home > Programmi Speciali > Rosto: La musica del caos allo specchio

Rosto: La musica del caos allo specchio

pinkpopArtista a tutto tondo (oltre che cineasta, è musicista e autore di graphic novel), Rosto è creatore di un universo visionario e affascinante, dalle molteplici chiavi di lettura. Sospesi tra surrealismo ed espressionismo, i suoi film fondono le tecniche più disparate (ripresa dal vero, animazione tradizionale, computergrafica 3D, découpage, stop motion) in un risultato finale di grande forza visiva.
Vedere i suoi film tutti insieme è un'occasione unica per apprezzarne sia la logica onirica che governa la narrazione all'interno del singolo film, sia la coerenza che li lega l'uno all'altro a comporre un affresco più ampio. Nella sua complessa stratificazione, il mondo di Rosto non si accontenta di essere surreale, ma diventa mitico, con personaggi ricorrenti che assurgono al rango di archetipi. Non altro che mito (ed anzi: mito nel mito, visto che tutto il film è a sua volta un racconto) è infatti la parabola "cristologica" di Anglobilly Feverson, che cerca in tutti i modi di fuggire dal suo mondo oppressivo attraverso il leggendario "buco nel cielo".

wienietwegIsIl mondo di Rosto parte dai testi delle canzoni dei The Wreckers, la rock band di cui è membro e che firmala colonna sonora di tutti i suoi film, e si espande nel ciclo Mind My Gap, il cui fulcro risiede in un esperimento di graphic novel audiovisiva che appare online sul sito dell'artista, e che già si prefigura come una sorta di storyboard animato. Al centro dell'universo di Mind My Gap stanno Diddybob e Buddybob, due anchorman televisivi che evadono dal loro mondo chiuso per avventurarsi al di fuori, e le cui peripezie costituiscono il filo conduttore della narrazione. Fra i vari personaggi surreali che incrociano il cammino dei due protagonisti spicca Virgil, inquietante dio-demone del mondo "di fuori", cui Rosto presta il suo stesso volto. E non è un caso che in Jona/Tomberry Virgil sia dipinto come un demiurgo-regista, che riprende tutto con la sua cinepresa-balena e non smette mai di ricordare che è tutto "soltanto una proiezione" e che il suo lavoro riguarda "maligne illusioni, così convincenti".

workNon è necessario conoscere tutti i dettagli del mondo onirico di Rosto per immergersi nei suoi film, ma i richiami continui dall'uno all'altro e fra tutti, e la sottostante narrativa della saga di Mind My Gap, di cui anche i film fanno parte, amplificano il gioco di specchi che è il tema centrale di tutta l'operazione. I sogni di Rosto hanno tutti come base il contrasto fra il dentro e il fuori, l'alto e il basso, il sopra e il sotto, la realtà e l'illusione. Il tema del doppio (che diventa spesso quello del multiplo) è centrale in tutti i suoi film, e lo specchio, massimo simbolo di duplicità, è il protagonista indiscusso di Jona/Tomberry.
Altro simbolo del doppio è proprio Jona (o Tomberry?), creatura dai due nomi e dalle due nature, metà bambino e metà pesce, senza essere mai né l'uno né l'altro. Mostruoso per Diddybob, che gli spara istigato da Virgil, salvifico per i Langeman, misteriosi esseri dalle sembianze di albero che lo accolgono come messia e che sono a loro volta il doppio speculare di Virgil, e, in quanto tali, anch'essi ancora una volta proiezioni del loro autore.
 
     



 

In Evidenza

Mediateca Regionale Toscana
Regione Toscana
Città di Lucca
Città di Lucca